Il mondo del marketing digitale si evolve costantemente e ad una velocità sempre maggiore, offrendo periodicamente nuove opportunità per raggiungere i propri obiettivi di business. Tra le molte strategie a disposizione delle aziende che intendono consolidare la propria presenza online, troviamo sicuramente il retargeting e il remarketing.
Si tratta di due tecniche di marketing – sempre più popolari negli ultimi anni – progettate per raggiungere gli utenti che hanno già interagito con una determinata azienda o i suoi canali digitali. In questo modo è possibile offrire loro prodotti o servizi personalizzati in base ai loro interessi e preferenze. Queste tecniche si basano sull’utilizzo di cookie e particolari pixel per monitorare i comportamenti degli utenti e mostrare loro annunci mirati in base ai loro interessi.
Il retargeting e il remarketing sono potenti strumenti pubblicitari che possono aiutare la tua attività a raggiungere gli obiettivi di marketing, aumentare la visibilità del tuo brand e migliorare il tasso di conversione degli utenti raggiunti. In questo articolo esploreremo in dettaglio il retargeting e il remarketing, compresi i loro vantaggi e come utilizzarli efficacemente per il successo del tuo business.
Tuttavia, per sfruttare appieno queste tecniche di marketing, è importante seguire alcune linee guida che ne garantiscano l’efficacia. In questo articolo, esploreremo i dettagli del retargeting e del remarketing, compresi i loro vantaggi e come utilizzarli efficacemente. Partiamo dall’inizio.
Cos’è il retargeting?
Il retargeting è una tecnica di marketing che mira a raggiungere gli utenti che hanno già interagito con il tuo sito web o le tue pagine social aziendali. Questa tecnica utilizza cookie e tecnologie di tracciamento per individuare gli utenti che hanno visitato i tuoi canali online, ma che non hanno effettuato un’azione specifica. Di fatto, stiamo parlando di tutti coloro che hanno dimostrato un interesse per la tua azienda e i tuoi prodotti o servizi, ma che non hanno interagito con te e, quindi, non sono ancora diventati tuoi clienti.
Grazie al retargeting, le aziende possono mostrare annunci personalizzati a questi utenti, negli spazi dedicati presenti su altri siti web e piattaforme. L’obiettivo è quello di richiamare la loro attenzione e invogliarli a completare l’azione desiderata, sfruttando il ricordo che hanno del tuo brand. L’importanza di una brand identity efficace e di successo, in questo senso, è fondamentale per essere immediatamente riconoscibili.
Cos’è il remarketing?
Il remarketing, come il retargeting, è una tecnica di marketing che mira a raggiungere gli utenti che hanno già interagito con la tua azienda. Tuttavia, a differenza del retargeting, che si concentra sugli utenti che hanno visitato uno dei canali online del tuo brand, il remarketing mira a raggiungere gli utenti che hanno già interagito con te in altri modi, come ad esempio tramite un’email o una conversazione su una chat online.
Il remarketing, infatti, si basa sull’analisi dei dati raccolti per ogni diverso utente e la creazione di liste di segmentazione basate sugli interessi e i comportamenti degli utenti. Grazie a queste statistiche è possibile creare annunci personalizzati, basati sui loro interessi e comportamenti precedenti. Ad esempio, se un utente ha scaricato un eBook gratuito sulla nutrizione, potrebbe ricevere annunci personalizzati su prodotti correlati, come integratori alimentari o ricette sane.

Retargeting e remarketing: qual è la differenza?
Se le hai già incontrato sulla tua strada verso il successo digitale, avrai già capito la differenza tra queste due strategie; in caso contrario, vale la pena tornare sull’argomento, poiché differiscono per un solo dettaglio, ma fondamentale.
Il retargeting e il remarketing, infatti, sono spesso utilizzati come sinonimi, ma in realtà esistono alcune differenze tra queste due tecniche pubblicitarie. Il remarketing si concentra sulla ri-acquisizione di clienti che hanno già acquistato o ottenuto un prodotto o un servizio, anche gratuito. Il retargeting, invece, si concentra sulla conversione di utenti che hanno mostrato interesse in un prodotto o servizio, ma non hanno ancora effettuato un acquisto.
In altre parole, il remarketing mira a mantenere i clienti esistenti, mentre il retargeting mira a convertire i potenziali clienti in clienti effettivi.
Come utilizzare il retargeting per migliorare le conversioni.
Per utilizzare il retargeting al meglio e migliorare le conversioni, è importante seguire alcune best practice. Innanzitutto, è necessario segmentare il pubblico in base ai loro interessi e comportamenti online. In questo modo, gli annunci possono essere personalizzati e mirati a un pubblico specifico. Inoltre, è importante utilizzare una strategia di retargeting coerente e omogenea rispetto al tuo messaggio di marketing generale. Infine, è importante testare e ottimizzare continuamente la tua strategia di retargeting, per assicurarti di ottenere il massimo rendimento da questa fondamentale strategia.
Strumenti per il retargeting: Facebook e Google AdWords.
Ci sono molte piattaforme che offrono strumenti per il retargeting, ma due delle più popolari sono – ovviamente – Facebook e Google Ads. Facebook offre la funzionalità di retargeting tramite la sua piattaforma di annunci, che consente di mostrare comunicazioni personalizzati ai visitatori che hanno già mostrato interesse per un prodotto o un servizio. Google Ads, inoltre, offre la possibilità di utilizzare il retargeting tramite la sua rete di annunci display, che permette di mostrare annunci a un pubblico specifico in base alle loro attività online.

Vantaggi del retargeting per la tua attività.
Studiare una strategia di retargeting adeguata e ben strutturata permetterà alla tua azienda di beneficiare di molti vantaggi, tra cui:
- Aumentare la visibilità del tuo brand. Il retargeting ti permetterà di consolidare il posizionamento della tua azienda nella mente degli utenti, aumentando e migliorando la presenza del tuo brand online;
- Migliorare l’efficacia delle campagne pubblicitarie. Gli utenti che hanno già mostrato interesse per il tuo sito web saranno più propensi a convertire rispetto ai nuovi utenti. Il retargeting ti permetterà di raggiungere questi utenti con annunci mirati, aumentando le possibilità di conversione;
- Ridurre la perdita di traffico. Questa tecnica ti permetterà infine di recuperare alcuni dei visitatori che hanno lasciato il tuo sito web senza convertire.
- Ridurre i costi. Le campagne di retargeting – ma anche quelle di remarketing – permettono di mostrare gli annunci solo ai visitatori che hanno mostrato interesse per i prodotti o i servizi offerti dalla tua attività, riducendo i costi delle campagne pubblicitarie.
Perché studiare una strategia di remarketing.
Anche il remarketing, se strutturato a regola d’arte e con annunci efficaci, offre notevoli vantaggi per la tua azienda:
- Aumentare la rilevanza degli annunci. Il remarketing ti permette di mostrare annunci mirati agli utenti che hanno già mostrato interesse per la tua azienda. In questo è possibile migliorarne l’efficacia e ottimizzarne il costo per comunicazione, perché diretta ad utenti perfettamente targettizzati;
- Migliorare il tasso di conversione. Anche il remarketing, come il retargeting, ti permetterà di aumentare il tasso di conversione, poiché gli utenti che hanno già interagito con la tua attività sono sicuramente più propensi a convertire, rispetto ai nuovi utenti che non sono mai entrati in contatto con la tua realtà. Il remarketing ti permette di raggiungere questi utenti con annunci specifici, aumentando le possibilità di influenzare le loro decisioni di acquisto;
- Maggiore flessibilità delle campagne. Avrai la possibilità di raggiungere gli utenti attraverso diverse piattaforme, come email o annunci display, offrendo una maggiore flessibilità nella pianificazione delle campagne di marketing.
Come raggiungere i migliori risultati.
Queste strumenti di marketing sono estremamente efficaci. Ma, come spesso accade, per ottimizzarne la forza e l’effetto, è necessario seguire alcune linee guida ben precise:
- Definire chiaramente il pubblico di destinazione. Identificare i segmenti target che vuoi raggiungere con il retargeting o il remarketing è il primo fondamentale passo, solo in questo modo potrai realizzare annunci personalizzati, per ogni frangia di pubblico identificata;
- Creare annunci accattivanti. È innegabile che per ottenere dei risultati apprezzabili, è importantissimo realizzare delle comunicazioni creative ed accattivanti, con l’obiettivo di attirare e catturare l’attenzione degli utenti;
- Scegliere piattaforme appropriate. Anche la scelta dei canali su cui veicolare i tuoi annunci determinerà il successo delle tue campagne: valuta con attenzione e determina in anticipo quali sono i canali più adatti per il tuo target di pubblico e per i tuoi obiettivi di marketing;
- Testare e ottimizzare continuamente. Regola aurea che vale per ogni strategia di marketing, non fermarti ai risultati raggiunti, ma punta sempre ad obiettivi più alti! Testare e ottimizzare continuamente le campagne di retargeting e remarketing ti permetterà di raggiunge i migliori risultati.
Conclusione.
Il retargeting e il remarketing sono potenti tecniche di pubblicità online che possono realmente aumentare la visibilità e le conversioni del tuo sito web. Come avrai già intuito, però, per renderle realmente efficaci, sono necessarie una gran quantità di competenze specifiche, trasversali e complementari. Per questo motivo – e per ottimizzare lo sforzo per realizzare campagne di successo – il nostro consiglio è quello di affidarti ad un’agenzia di marketing e comunicazione esperta! Noi di Naytes di Reggio Emilia mettiamo a tua disposizione un team composto da tecnici informatici, social media manager, grafici, copywriter, esperti di adv e tanti altri ancora, per aiutarti a raggiungere tutti i tuoi obiettivi!
Il mondo del web e i sistemi digitali permettono ad aziende e liberi professionisti di comunicare con i propri clienti in moltissimi modi differenti. Qualcuno sfrutta le funzionalità offerte dal proprio sito internet, molti si affidano ai canali social, altri ancora alle sponsorizzate e agli strumenti offerti da Google… Oggi parliamo invece dell’email marketing, di come strutturarlo e sfruttarlo al meglio. Se non hai mai sfruttato questa strategia, leggi questo articolo con attenzione, perché l’email marketing ti potrebbe portare a grandi soddisfazioni.
In ogni settore, comunicare con il proprio pubblico target è ormai imprescindibile, con due diversi obiettivi. Da una parte nel tentativo ingaggiare sempre nuovi potenziali acquirenti; dall’altra, quella di cui oggi ci occuperemo, punta a mantenere aperto e attivo il canale di comunicazione con chi già è entrato in contatto con la propria realtà. Una delle best practice del marketing moderno, infatti, è quella di fidelizzare il cliente, ossia di creare con lui un legame di fiducia duraturo nel tempo. Il fine a cui dovrai tendere è quello di “tenerlo legato” al tuo brand, affinché continui a fruire dei servizi che proponi e a comprare i prodotti che offri.
In questo senso, l’email marketing è una delle strategie di comunicazione più dirette in assoluto, perché raggiunge la casella di posta elettronica dell’utente, senza filtro alcuno. Procedendo nella lettura scoprirai tutti i segreti di questo metodo e come un’agenzia specializzata in comunicazione e marketing come Naytes possa aiutarti a sfruttarne tutte le potenzialità.
Cos’è l’email marketing?
È primariamente una tecnica di comunicazione diretta, che sfrutta i messaggi di posta elettronica per mantenere vivo il rapporto con un utente e ottenere vantaggi in termini di conversioni, se non addirittura di vendite. Si basa sull’invio massivo di email – spesso tramite un software automatizzato – ad un database di nominativi che, in un modo o nell’altro, sono entrati in contatto con la tua azienda. Ed è proprio questo, come ti spiegheremo di seguito, la forza di questa strategia di web marketing.
L’email marketing è un’attività che può essere sfruttata in molti modi differenti. Nasce però con fini promozionali, come mezzo per pubblicizzare i propri prodotti e servizi. Oggi, come anticipato, è utilizzata anche per fidelizzare e riattivare clienti.
Affinché l’email marketing porti i risultati sperati è ovviamente necessario possedere una database clienti ben popolato ed aggiornato. Per ogni contatto registrato, infatti, è come minimo necessario che tu ne conosca il nome&cognome e l’email. Un plus, in questo senso, sarebbe anche averne annotato i comportamenti e lo storico degli acquisti.
Le principali tipologie di email marketing.
Come già anticipato, rispetto alla sua nascita, l’email marketing ha subito notevoli evoluzioni. Oggigiorno esistono diverse soluzioni e tecniche, utili a raggiungere obiettivi differenti e a soddisfare esigenze specifiche.
Ecco le principali tipologie di email marketing:
- Direct Email Marketing (DEM): mail pubblicitarie dai contenuti personalizzati che vengono inviate al fine di promuovere prodotti e/o servizi;
- Email marketing automation: è un sistema di invio automatizzato di mail, sulla base di programmi e meccanismi specifici. Nella maggioranza dei casi, l’invio di un nuovo contenuto è legato ad una determinata azione compiuta dal singolo utente. È il classico invio di una mail di benvenuto ad un nuovo utente registrato sul sito aziendale o di ringraziamento dopo un acquisto online;
- Newsletter: usata soprattutto per informare o per fare lead nurturing, ossia per “nutrire” il contatto con aggiornamenti e novità interessanti. Se la DEM punta alla vendita, la newsletter ne è la versione utile-informativa.

Come fare email marketing?
Avvertenze, prima di iniziare.
Quando si decide di fare email marketing è fondamentale programmare con attenzione tutta la strategia e i vari touch point in cui effettuare l’invio al determinato contatto. Quando si programma questa attività, infatti, è fondamentale tener presente che l’utente medio è più o meno raggiunto da una gran quantità di informazioni veicolate tramite mail, molte delle quali non verranno neanche aperte. Pertanto è fondamentale studiare nel dettaglio ciò che un utente può percepire come importante, affinché decida di leggere il tuo contenuto, tra tra i tanti ricevuti.
Il grande rischio dell’email marketing è quello di essere percepiti come “spam”. Per questo la programmazione e lo studio dei contenuti è fondamentale! Le persone non vogliono essere disturbate, soprattutto in un “luogo personale”, come la casella mail. Il rischio che l’utente chieda di essere cancellato dal database, infatti, è sempre dietro l’angolo.
Popolare il database clienti.
Necessario affinché una strategia di email marketing funzioni e ti porti i risultati che desideri, è possedere e mantenere aggiornato il tuo database clienti. In questo senso, dunque, parallelamente all’email marketing, è molto importante strutturare un’attività di lead generation, che comprenda l’utilizzo di un lead magnet.
La lead generation, infatti, altro non è che l’insieme di tutte le tecniche di marketing pensate per portare l’utente ad entrare in contatto con la tua azienda. L’obiettivo finale è quello di accompagnare il potenziale cliente a lasciarti i propri dati, che andranno proprio a popolare il tuo database. E con l’obiettivo di ingaggiare sempre più persone, viene spesso offerto, in cambio dell’indirizzo mail, un contenuto informativo di altissima qualità e utilità per l’utente, il quale viene appunto definito “lead magnet”. Proprio come un magnete, questo elemento, promettendo al lead un benefit reale, attrae gli utenti verso la tua azienda.
Calendario editoriale e content marketing.
Siamo nel vivo della fase di programmazione dell’intera strategia di email marketing. E non lo negheremo, le scelte fatte durante questa attività possono influenzare fortemente il successo (almeno iniziale) della tua comunicazione. Perché sarà sul calendario editoriale e sui contenuti che si giocherà la partita dell’email marketing. Data l’importanza di questo step, ti lasciamo i link ad un paio di articoli che ti saranno sicuramente molto utili:
Scegliere il software di email marketing automation.
Dopo aver strutturato tutta la strategia e il piano editoriale dell’attività di email marketing, entriamo in una fase più operativa: quella della scelta del software più adatto alle tue esigenze. Sul mercato esistono molti e differenti programmi di automation veramente validi, con automatismi e strumenti di analisi approfonditi e performanti.
Probabilmente non ne esiste uno migliore a priori: tutto dipende dalla tua strategia, dal settore in cui operi e dagli obiettivi che ti poni.
Oggetto, messaggio e visual.
Dopo aver evaso i punti precedenti, sei arrivato al momento di realizzare la tua prima mail, da inviare al tuo database clienti. Prima di entrare nel merito, una doverosa premessa: l’utente medio preferisce ricevere mail personalizzate, nelle quali è evidente che lo conosci e ti stai interessando a lui. Di conseguenza, ricordati di stratificare la lista dei contatti, segmentandola per interessi e necessità, proponendo ad ogni categoria contenuti specifici e ad ogni utente un testo diretto a lui. In questo modo la tua attività di email marketing sarà notevolmente più efficace.
Affinché abbia successo, una mail deve essere aperta e letta. Un parametro fondamentale per analizzare le performance della tua strategia, dunque è il cosiddetto “open rate”. Relativamente ai contenuti della mail, per mantenere alto questo dato, avremo bisogno di:
- Un oggetto rapido, impattante ed efficace, che colpisca l’utente con poche (5-12) parole semplici e lontane dalle keyword più sospette o ai termini vicini allo spam;
- Un corpo del messaggio diretto e sorprendente, che porti l’utente a cliccare per ottenere un beneficio o per approfondire lo spunto dato;
- Contenuti visual che aiutino l’utente a ricordare i punti focali della mail: l’azienda che ha inviato il contenuto, il tipo di offerta o comunicazione che propone e il beneficio che può ottenere seguendo le indicazioni riportare nella mail stessa.

Monitorare i risultati.
Come in ogni campagna di marketing, una fase fondamentale dopo quella operativa, è il momento dell’analisi dei risultati. Nessuna strategia può dirsi veramente efficace se non si confronta con i risultati raggiunti e, ovviamente, se non soddisfa gli obiettivi fissati. Dunque, non dimenticarti mai di dedicare il giusto e necessario tempo all’analisi dei dati di ritorno di ogni campagna di email marketing.
Ottimizzare il database utenti.
Il database utenti è un essere vivo ed in continua evoluzione. Oltre ad ampliarlo costantemente con campagne di lead generation, infatti, va anche curato, ottimizzato e, se necessario, potato dei rami secchi. Già dopo il primo invio, e così dopo ogni email spedita, sarà necessario dedicare al database clienti tutto il tempo necessario per renderlo sempre meglio strutturato, segmentato e performante. Ad esempio, una delle prime cose da fare è quella di eliminare tutte le mail non più attive.
Aumentare l’email marketing open rate.
Una lista contatti di qualità, è sicuramente già un’ottima base su cui strutturare l’attività di email marketing, ma non è sufficiente! L’open rate delle tue mail, infatti, può sempre migliorare: l’obiettivo è aumentare costantemente la percentuale di persone che leggono le tue comunicazioni. Ecco alcuni consigli di cui verificare l’utilità, dopo aver testato l’efficacia delle prime mail inviate:
- Prova ad accorciare l’oggetto a 6-10 parole;
- Effettua l’invio durante la giornata lavorativa e testa diversi orari: spesso nelle ore dopo pranzo l’open rate è maggiore, ma non per tutti potrebbe essere così;
- Personalizza il copy dell’oggetto con il nome del lettore;
- Ottimizza il nome mittente: le persone si fidano di più di chi gli è familiare ed immediatamente riconoscibile;
- Rendi perfette le tue mail anche e soprattutto per i dispositivi mobile;
- Usa foto di persone reali all’interno della tua comunicazione.
Come puoi ben comprendere, l’attività di email marketing è molto più complessa del semplice invio multiplo di una mail, ma può anche portare a risultati veramente sorprendenti! Per questo motivo, il nostro consiglio è quello di affidarti ad esperti del settore come Naytes, che grazie al lavoro di professionisti nei vari campi necessari a strutturare una strategia di email marketing, potrà far crescere il tuo business e aumentare le tue vendite!
Contattaci subito, ti stiamo aspettando!
Sai in che modo ottimizzare la tua presenza sui social network? Oggi ti spieghiamo perché farlo e come farlo attraverso la tecnica del Social Selling. Se non hai ancora implementato questa strategia di marketing, probabilmente è perché non conosci tutte le sue potenzialità e i vantaggi che può offrire alla tua azienda e al tuo brand.
È evidente a chiunque quanto i social network siano diventati parte integrante del processo decisionale di acquisto: vengono utilizzati per cercare informazioni riguardanti un prodotto o un servizio, per avere recensioni da altri utenti e per valutare un’azienda. È stato dimostrato che, soprattutto per gli acquisti B2C, il 94% degli utenti effettua ricerche online prima di concludere una compravendita e il 75% è influenzato dalla comunicazione aziendale sui social network. Sono, dunque, numeri molto importanti e non possono certamente essere ignorati. Ma come possono essere sfruttati? Come si può migliorare la propria presenza social sul web e attirare l’attenzione dei prospect?
Cos’è il Social Selling.
Partiamo spiegandoti cosa vuol dire fare Social Selling, che non ha nulla a che vedere con l’e-commerce o la vendita di prodotti online. Significa, infatti, utilizzare e sfruttare i social network per conoscere e ottenere informazioni sul proprio target, in modo tale da attirare l’attenzione dei potenziali clienti e migliorare le connessioni con loro. È un processo utile per interagire col proprio pubblico e instaurarci relazioni solide. Attraverso una comunicazione e condivisione costante, infatti, è possibile avvicinare i followers alla tua azienda e convincerli a completare il processo d’acquisto.
Quindi, in concreto, le attività svolte da un Social Seller sono:
- Avvicinare i prospect e i clienti;
- Interagire con loro;
- Pubblicare informazioni utili e contenuti che possano coinvolgerli.

Cosa non è il Social Selling.
È doveroso fare chiarezza sull’argomento, perché c’è ancora molta confusione a riguardo. Quando si parla di Social Selling non si intende pubblicare post pubblicitari sulle proprie piattaforme social e che parlino ad un pubblico vasto, ma al contrario si cerca di realizzare un marketing conversazionale: un dialogo One-to-One, non One-to-Many. Non deve essere considerata una strategia tramite la quale perseguitare i contatti cercando di vendergli prodotti con post autoreferenziali. Anzi, con una pianificazione corretta e scrupolosa saranno i clienti a trovarti e venire da te.
Fare Social Selling non vuol neanche dire aggiungere contatti senza criterio solo per far numero, ma deve essere inteso come un metodo per fortificare la propria presenza e per creare una relazione con i propri follower.
Le cinque ragioni per farlo.
Ma quali sono i vantaggi di cui potresti beneficiare mettendo in pratica questa strategia di marketing? Sicuramente, almeno in parte, avrai già compreso le motivazioni per iniziare a fare subito Social Selling sui social network, ma eccoti le più importanti:
- Si raggiunge un pubblico molto vasto. Sì, i social network sono un bacino infinito di utenti e possibili connessioni, quindi perché non sfruttarlo a proprio vantaggio? La tua azienda può giovare di nuove acquisizioni possibili solo tramite questi canali iperconnessi. Ma è fondamentale fare attenzione! Come ti abbiamo già accennato, è meglio non muovere passi senza una buona digital strategy e uno studio di quelle che sono le piattaforme più adatte al tuo brand;
- Genera traffico sul tuo sito. Grazie ad un buon lavoro di coinvolgimento e di interazione, il pubblico sarà più propenso a visitare il tuo sito web. Non va dimenticato che i social network sono pur sempre un’ottima bacheca pubblicitaria per la propria azienda e che il Social Selling, nonostante non utilizzi tecniche di sponsorizzazione dirette, mira a far crescere l’interesse nei confronti dei prodotti e servizi offerti;
- Permette di creare relazioni stabili coi clienti. Alla luce di quanto detto finora il Social Selling ha proprio lo scopo di catturare l’attenzione dei prospect e di instaurarci un rapporto solido, che possa trasformarli in clienti abituali e fedeli, ma anche di mantenere con loro un contatto costante e duraturo;
- Migliora la reputazione del tuo brand. Fornire ai tuoi follower dettagli e informazioni sui tuoi prodotti e servizi tramite post e contenuti, consente di aumentare la tua credibilità nel tuo ambito di riferimento e porterà il pubblico a riconoscere la tua esperienza;
- Fidelizza i clienti. Se riuscirai ad utilizzare sapientemente lo strumento del Social Selling, sarai sicuramente in grado di trasformare dei prospect in clienti fidelizzati.

Come fare Social Selling.
È evidente quanto un’attività di Social Selling possa fare per te e per il tuo brand. Forse, però, ti starai domandando come mettere in pratica questa tecnica di marketing e ottenere, quindi, il grosso vantaggio che promette, sia a livello di engagement che di vendite.
Per farlo dovrai attenerti a diversi step:
- Il primo passo per realizzare la strategia di Social Selling è quello di creare un account sulle piattaforme social che intendi utilizzare. Ricordati che costituirà il primo incontro tra la tua azienda e i tuoi potenziali clienti e, perciò, è importante che sia coerente con i tuoi valori e che rispecchi correttamente il brand;
- In secondo luogo, sarà necessario definire il pubblico target. È fondamentale sapere a chi rivolgersi proprio per capire come farlo: con quali mezzi, con che termini, ecc… Per identificare il tuo pubblico di riferimento ti basterà stabilire le tue buyer personas aziendali;
- Il terzo step è la comprensione delle esigenze del target. In questa fase è molto importante ascoltare il tuo pubblico: interessati alle necessità e ai problemi riscontrati dalla tua community e potrai instaurare un forte e duraturo legame con essa. Puoi utilizzare alcuni strumenti forniti dai diversi social network, come i sondaggi e le domande aperte;
- Una volta che avrai identificato i bisogni dei tuoi follower, dovrai creare contenuti di valore. Ovvero, pubblicare post interessanti che possano rispondere alle domande e ai dubbi, che contengano curiosità e che avvicinino al brand;
- Infine, l’ultimo passo è quello dell’incontro tra marketing e vendita. Perché questa fase riesca, è necessario che sia presente una collaborazione tra il social seller e il reparto marketing. Per poter convertire il tuo pubblico in clienti fidelizzati, deve esistere una strategia con dei chiari obiettivi aziendali, che coordini l’intero processo di Social Selling.
Devi sapere che mettere in pratica una strategia di marketing efficace non è affatto semplice! È necessario tenere in considerazione svariati elementi e l’aiuto di un esperto del settore è sempre consigliato. Fare affidamento su di un’agenzia di comunicazione come Naytes di Reggio Emilia, è la strada più facile per avere un corretto e rapido raggiungimento dei risultati appena raccontati!
Business o Creator? Questo è il dilemma. Instagram, già da diversi anni, ha introdotto nuove funzioni per gli account che appartengono ad aziende e ad altre realtà commerciali. Ma come scegliere quello che fa al caso tuo?
Le potenzialità di questa piattaforma, dal punto di vista aziendale, crescono di anno in anno, al punto che Instagram si sta distanziando dal suo ruolo originario di social network, per assomigliare sempre di più ad una vetrina digitale. Nel corso del 2019, infatti, ha aggiunto una nuova tipologia di account: a “Personale” e “Business“, infatti, si è affiancato “Creator“. Questa innovazione, insieme all’account aziendale, porta con sé una serie di vantaggi in termini di analisi, che ogni azienda dovrebbe considerare nel momento in cui sceglie di aprire un profilo sul social di Zuckerberg.
Per aiutarti capire quale account si addice di più al tuo marchio, in seguito ti spieghiamo quali sono le differenze e i vantaggi da considerare.
Account Instagram Business.
Introdotto nel 2016, l’account aziendale ha dato la possibilità di sfruttare alcuni degli strumenti di analisi più specifici. Conoscere il numero di like, commenti o follower, infatti, non è sufficiente per creare una buona strategia di marketing su Instagram. Rispetto al profilo Personale l’account Business ti consente di:
- Analizzare i dati dei post, come gli utenti raggiunti o i follower acquisiti. L’analisi di questi numeri ti consentirà di capire quanto flusso generano i tuoi contenuti e su quali aspetti andare a lavorare;
- Promuovere e sponsorizzare i tuoi contenuti. Tramite quest’azione è possibile far vedere anche ad utenti che non fanno parte del tuo gruppo di follower i post che pubblichi. Il pagamento necessario per attivare la funzione è irrisorio rispetto ai costi delle pubblicità su altri media e ti consente di monitorare l’andamento della promozione direttamente dalla piattaforma;
- Mettere link nelle storie (possibile solo se il tuo profilo ha più di 10.000 seguaci). L’aggiunta di URL, anche esterni alla piattaforma, risulta molto utile per indirizzare gli utenti verso il proprio sito web e misurare il CTR (Click-Through Rate, ossia il numero di clic ricevuti rispetto al numero di volte in cui l’annuncio viene visualizzato);
- Pianificare e pubblicare i post tramite applicazioni esterne. Non sempre i tuoi follower sono attivi durante gli orari in cui hai il tempo di pubblicare. La possibilità che viene data da alcune piattaforme esterne, come Hootsuite, Canva Pro e Sproutsocial, ti aiuterà a gestire la pubblicazione dei contenuti negli orari migliori e raggiungere un pubblico maggiore in minor tempo;
- Inserire lo shop online. Si tratta di una delle innovazioni più recenti: Instagram, infatti, dà la possibilità alle aziende di postare e vendere direttamente i loro prodotti, rimanendo all’interno del social network. Quest’opzione è molto utile per mantenere l’attenzione dell’utente, che prima doveva ricercare l’articolo sul rispettivo sito web e quindi spostarsi, perdere tempo e magari anche interesse. Adesso questo rischio non si corre più e la transazione diventa immediata.
Account Instagram Creator.
Come già detto, questo tipo di account è stato inserito come terza opzione da Instagram solo nel 2019. Inizialmente, è stata pensata per quelli che sono gli influencer e quindi i creatori di contenuti digitali, che ormai popolano da anni la piattaforma. Può rappresentare una valida alternativa anche per le aziende che optano per l’utilizzo dell’influencer marketing e, quindi, fanno dello storytelling la loro arma vincente. Ad oggi, però, sono poche le differenze che esistono tra i due tipi di account: molte delle funzioni che caratterizzavano il profilo Creator, infatti, sono disponibili anche per il Business.
Oltre a quelle già elencate in precedenza, le funzionalità pensate per questo account sono:
- Filtrare i Direct Messages. Per gestire l’alto flusso di messaggi si è reso necessario proporre tre cartelle in cui farli convergere (“Principali“, “Generali” e “Richieste“);
- Evidenziare le partnership con altre aziende o profili all’interno dei post. Una funzione molto utile per far sapere al proprio pubblico che si trova in presenza di un post con fini promozionali e per risultare più trasparenti. La trasparenza, infatti, è sempre più un fattore di fidelizzazione del pubblico target;
- Avere accesso ad Instagram Creator Studio su Desktop. Il quale ti consente di programmare, organizzare e pubblicare i contenuti;
- Conoscere il numero di follower nuovi e di quelli persi. Possedere la statistica relativa all’andamento dei seguaci ti permette di conoscere cosa il pubblico trova interessante e cosa no.
I report forniti nella sezione “insight” sono consultabili a cadenza giornaliera, settimanale o mensile e procurano maggiori informazioni relative ai tuoi seguaci, come il sesso, l’età, la provenienza e il momento di maggiore attività. Questi indicatori sono essenziali per conoscere il target di riferimento, le sue preferenze e le sue abitudini.

Come attivare l’account Business.
Se reputi che questa tipologia di profilo sia più adatta al tuo brand, allora ti basterà aprire l’applicazione, andare nelle impostazioni, selezionare “Account” e, in seguito, alla voce “Cambia il tipo di account” scegliere quello aziendale.
Come attivare l’account Creator.
Il procedimento per avere un profilo Creator è lo stesso di quello appena descritto, ma sarà necessario optare per l’opzione “Creator“, nell’ultimo passaggio. Una volta selezionato, ti verranno chieste delle informazioni aggiuntive, come ad esempio di cosa tratta il tuo profilo, per poter indirizzare e ottimizzare le ricerche verso la tua pagina. Per consentire l’utilizzo di questi account, ricorda che il tuo profilo Instagram non dovrà essere privato.
Infine, è importante specificare che non si tratta di situazioni permanenti, ma potrai cambiare in qualsiasi momento il format scelto.
La scelta del profilo più idoneo.
Come si sarà ormai intuito, dunque, le differenze tra i due account sono praticamente scomparse, nel corso degli anni, grazie a diversi aggiornamenti, perciò non sussiste più un reale vantaggio nella scelta.
Rimane il fatto che i social network sono un’ottima pubblicità gratuita e consentono di farsi conoscere da un pubblico sempre più ampio. Di conseguenza, è essenziale saperli sfruttare ed utilizzare in maniera coerente con quella che è la tua linea editoriale e la brand identity aziendale.
Implementare il tuo profilo e farlo crescere richiede impegno e costanza, ma soprattutto un’ottima conoscenza del settore. Proprio per questa ragione, scegliere un’agenzia di comunicazione e marketing come Naytes di Reggio Emilia per la gestione dei tuoi account è sempre una scelta vincente. Naytes, inoltre, offre sempre una consulenza col suo social media strategist prima di avviare un piano di promozione sulle piattaforme social.

In conclusione, quindi, possiamo dire che, in ogni caso, optare per un account aziendale o creator è una scelta fondamentale per ottimizzare la propria digital strategy e far crescere il tuo business. Scegliere un profilo che sia Personale o, ancora peggio, Privato non ti consentirà invece di sviluppare una crescita rapida tanto quanto le altre opzioni. Adesso che conosci i vantaggi che questi account possono dare alla tua azienda, non ti resta che scegliere la strada da percorrere. Se, invece, preferisci consultarti con degli esperti del settore, contattaci subito: studieremo insieme la soluzione migliore per te e la tua azienda.
La vendita online è il presente e il futuro dei business, sia B2C, che B2B (ovvero rivolti al consumatore finale, il primo, o ad altre aziende, il secondo). Se tra attività commerciali i rapporti digitali sono già pratica comune perché definiti da tempo; tra produttore e consumatore, invece, il dialogo face-to-face è stato, fino a poco tempo fa, ancora molto forte. Le cose oggi sono però diverse e la crescita e la nascita sul web di numerosi e-commerce e marketplace non può che avvalorare la nostra tesi.
Negli ultimi anni, infatti, grazie all’affermarsi di piattaforme di vendita online come Amazon, eBay, Zalando e molte altre, le abitudini degli utenti sono cambiate sensibilmente. Inoltre, la chiusura forzata dei negozi dovuta alla pandemia da Coronavirus ha permesso a molte persone di interfacciarsi con questi nuovi metodi d’acquisto. Ciò che viene apprezzato maggiormente sono la comodità, l’immediatezza e la semplicità degli acquisti online. Rimanendo seduti comodamente sul proprio divano, infatti, è ormai possibile in pochi click acquistare qualsiasi cosa, da ogni parte del mondo.
Se possedere un sito vetrina, dunque, è quasi uno standard al giorno d’oggi, una base obbligatoria per ogni attività commerciale; poter vendere i propri prodotti sul web è un plus importante, che può radicalmente cambiare faccia al proprio business.
Un mondo che cambia… e si digitalizza.
Se un tempo recarsi in un negozio, al mercato o, già più recentemente, in un centro commerciale, era l’unico modo per fare acquisti, oggi le cose sono profondamente cambiate. Il “commercio elettronico” (da qui il nome e-commerce) ha cambiato le carte sul tavolo in cui si svolge ogni compravendita economica.
Nell’epoca di cui sopra, infatti, il consumatore doveva fisicamente investire il proprio tempo, oltre che i propri soldi, in un acquisto, perché “obbligato” a recarsi di persona presso il punto vendita. Oggi non è più così, perché il commercio digitale si è inserito nel mercato come un’alternativa decisamente più rapida e comoda.
D’altra parte, ovviamente, ha dato inizio ad una concorrenza molto più serrata tra i competitors di uno stesso campo. Se prima un consumatore doveva occupare molto più tempo a valutare le varie opzioni a propria disposizione, senza poi magari cambiare mai fornitore; oggi trova queste possibilità appaiate una a fianco dell’altra, in una sorta di mostra di settore, ma digitale.
In un tale contesto, come già anticipato, non possedere un sito vetrina equivale ad auto-escludersi da questa competizione ed è dunque (quasi) obbligatorio. Possedere un e-commerce o vendere i propri prodotti su un sito marketplace, invece, significa rispondere alle esigenze di tutti i potenziali acquirenti e concorrere per un posizionamento forte e radicato sul mercato.

E-commerce e marketplace: come vendere online.
Aprire un e-commerce di proprietà o scegliere di vendere i propri prodotti avvalendosi di un marketplace, sono le due principali soluzioni a disposizione. Entrambe presentano vantaggi e carenze da soppesare attentamente. Premettendo comunque che una possibilità non esclude l’altra.
Prima di decidere come muoversi, come sempre, occorre effettuare un’attenta analisi di diversi fattori, poiché è una scelta da compiere con coscienza di causa:
- In primo luogo è necessario analizzare la propria attività, definendo le proprie esigenze e i propri obiettivi per il futuro;
- In seguito è buona norma guardarsi intorno, per capire come si muove il mercato e come agiscono i propri competitors;
- Infine, sarà importante anche studiare il proprio pubblico target, delineando i profili principali delle proprie buyer personas.
Solo dopo aver inquadrato il contesto di riferimento, si potrà decidere se dotarsi di un e-commerce o scegliere uno o più marketplace.
Cos’è e quali i vantaggi di un e-commerce di proprietà.
L’e-commerce è una vetrina privata, ad uso esclusivo dell’azienda che decide di aprirlo. Rispetto ad un sito classico offre ovviamente la possibilità agli utenti di effettuare direttamente acquisti online. Pertanto necessita di un impianto di sicurezza e un percorso di vendita molto sofisticati.
Il grande vantaggio dell’e-commerce è proprio l’esclusiva proprietà del sito, da parte dell’azienda. La quale potrà gestire i flussi e le varie pagine a proprio piacimento; così come potrà personalizzarlo completamente, anche dal punto di vista estetico e stilistico. Un bel vantaggio per chi punta su una comunicazione del brand condivisa, stratificata e uniforme.
La pecca dell’aprire un nuovo e-commerce, sta nel fatto che non possiede un posizionamento sui motori di ricerca. Se il brand a cui è associato, quindi, è già molto forte sul mercato, allora i risultati non tarderanno ad arrivare; così come nel caso in cui un sito vetrina venga convertito in un e-commerce. Se, invece, l’azienda si sta approcciando per la prima volta sul web, allora sarà necessario investire in pubblicità e in campagne sponsorizzate, per aumentare la propria visibilità online.
A tal proposito, un grande consiglio è quello di affidarsi a professionisti del settore, come Naytes agenzia di marketing e comunicazione digitale di Reggio Emilia. Un team di professionisti ti seguirà nella realizzazione del tuo sito e-commerce e in tutte le attività di comunicazione e promozione online e offline.

Perché scegliere un marketplace.
Il marketplace è una sorta di supermercato o maxi store digitale: in un’unica piattaforma, infatti, vengono venduti prodotti di svariate aziende. I maggiori player del mercato raggruppano merci di diversi settori, mentre altri marketplace sono dedicati ad un’unica tipologia merceologica.
Decidendo di vendere i propri prodotti con questa modalità, si ha il grande vantaggio di affidarsi ad una struttura già esistente, testata e organizzata. Inoltre, le principali piattaforme garantiscono ai vari brand una già ottima visibilità, perché potranno contare su un posizionamento online forte e radicato.
Tuttavia, per quanto riguarda la struttura, i processi e l’estetica del sito, le aziende non avranno voce in capitolo. E se si può soprassedere su quello che è l’aspetto stilistico e grafico del sito; più complicato è il discorso relativo ai pagamenti e alla fatturazione delle vendite. I flussi economici e le spedizioni, infatti, sono totalmente in mano al marketplace stesso, limitando o complicando il controllo del brand, sul proprio venduto.
A questo si aggiunga che molte piattaforme richiedono una quota di partecipazione e trattengono una commissione sulla vendita. Due costi che, inevitabilmente, incideranno sugli introiti della propria azienda. Infine, come già anticipato in precedenza, la concorrenza sui marketplace è altissima, al punto che diventa fondamentale anche investire tempo e risorse per promuovere al meglio i propri prodotti e non farsi scavalcare dai propri competitor.
Per maggiori informazioni riguardo alla vendita online dei tuoi prodotti, non esitare a contattarci!
Naytes è a tua disposizione per analizzare il tuo caso specifico e studiare insieme a te la migliore strategia per entrare nel mondo delle compravendita online.