Ferrara, quanto ci costi. Siamo terzi in Italia per canone di affitto

Ferrara caro affitti

L’analisi di ‘Immobiliare.it’. Siamo dietro solo a Bari e Palermo. Importi cresciuti da 295 mensili a 358 euro con un +21.5% «Molti proprietari rinunciano alla cedolare secca per questa soluzione»

È un rincaro in ogni dove. Questa volta non stiamo parlando di utenze o alimentari. Ma degli affitti di stanze. Da una recente analisi elaborata dalla piattaforma Immobiliare.it emerge infatti che la nostra città sia la terza a livello nazionale per crescita di importo sui canoni di locazione per le singole stanze. Il periodo in esame va da aprile a settembre 2022. Momento clou per il nostro ateneo, in effetti. Più in generale anche nel 2022 l’università estense ha incassato i dividendi di una governance che punta a consolidare il posizionamento dell’ateneo fra quelli di grandi dimensioni. Prima di Ferrara, figurano solo Bari (con un rincaro sui prezzi medi rispetto all’anno precedente di quasi 28 punti percentuali) e Palermo con un +25,4%.

La città estense registra un rincaro di 21,5 punti percentuali che, in termini economici si traduce in un importo variato da 295 euro al mese (per l’affitto della stanza) a 358 euro al mese. Se è vero, come sostiene Carlo Giordano, board member di Immobiliare.it, che «la domanda per la singola stanza si spalma sull’anno e non si concentra più nei mesi che precedono l’inizio dell’anno accademico», è altrettanto vero che il mercato legato agli affitti delle stanze condivise, nella nostra città, riguarda ancora pressoché esclusivamente il mondo studentesco. A confermarlo sono gli agenti immobiliari: «L’affitto della stanza singola rispetto all’appartamento ‘in solido’ – commenta Roberto Marzola, titolare di Progetto Casa – è sicuramente più redditizio. Tant’è che molti proprietari, rinunciando talvolta alla soluzione agevolata della cedolare secca, preferiscono questa formula: l’affitto suddiviso per posti letto piuttosto che la casa intesa nel suo complesso». Come soluzione abitativa, conferma Marzola, «è molto in voga tra gli studenti universitari, non tra i professionisti». Men che meno tra le famiglie. Le oscillazioni così marcate sui prezzi, prosegue nel ragionamento l’agente immobiliare Alberto Cocchi «di pendono sostanzialmente da una scarsità di immobili che si traduce in una domanda vastissima a fronte di un’offerta che si satura nel giro di pochissimo».

D’altra parte, al netto di un’oggettiva mancanza di immobili, sono anche cambiate negli anni le abitudini degli studenti. «Se fino a qualche tempo fa i ragazzi si muovevano solamente venti giorni prima dell’anno accademico per trovare un alloggio – prosegue Cocchi – ora prenotano le case o le stanze mesi e mesi prima». Questa corsa all’alloggio, conclude Massimo Vitali titolare dell’agenzia Domus, «determina che ci sia una scarsissima offerta di soluzioni abitative per alti target di potenziali clienti: dai professionisti alle famiglie». Sul versante delle stanze anche Vitali conferma «un forte innalzamento dei prezzi: molti proprietari, pur di incassare affitti più alti, rinunciano ai benefit della cedolare secca, e applicano la tariffa a canone ordinario. Pagando così molte più tasse».

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